Edizioni
Architettura rurale nel territorio degli Iblei

A cura di Salvatore Tringali, Rosanna La Rosa, Vincenzo Palazzolo, Giovanni Tringali. Formato 21 x 21 cm, rilegato con spirale, 59 pagine. Siracusa settembre 0000 Progetto grafico: Maurizio Nicastro, DDL srl

Il quadro di riferimento è chiaro ai molti. Il territorio degli Iblei, che geograficamente abbraccia la provincia di Ragusa e parte della limitrofa Siracusa, è caratterizzato dalla presenza di residenze agricole e gentilizie di buona fattura, dislocate in maniera quasi omogenea sull'intero territorio. Le residenze, sempre accompagnate dalla presenza di fabbriche di servizio all'uso agricolo, sono sostanzialmente il presidio dell'organizzazione della civiltà urbana sul territorio. In una sorta di scambio delle parti, quando il concetto dell'inurbamento era stato teorizzato e realizzato, ecco aumentare le presenza di costruzioni nel territorio in esame.
Costruzioni erette da "cittadini" che costruivano o ampliavano il presidio abitativo nella proprietà agricola con caratteristiche e peculiarità architettoniche proprie dell'architettura ma che, paradossalmente per stile e arte avevano ancora a riferimento le architetture passate quali le architetture fortificate. Quindi in una prima fase di ricostruzione, successivamente al terremoto del 1693, alla metà del novecento mentre si ricostruivano le Città di Val di Noto, di cui gli Iblei rappresentano una parte consistente, nello stile corrente europeo, tardo Barocco prima e Liberty dopo, nelle campagne venivano realizzate architetture che facevano riferimento al passato della tradizione locale. Ma caratteristica unica, con l'inserimento di alcuni elementi architettonici propri del tempo in cui si costruiva (vedasi Portali, Scalinate, Torrini, ecc.) realizzati secondo l'architettura corrente all'anno della costruzione, e quindi di volta in volta barocche, liberty, neoclassiche. La risorsa, che viene a costituire il complesso del sistema delle ville e delle masserie nel territorio, è la valenza principale che bisogna evidenziare analizzando il lavoro condotto sulla ricerca presentata. La potenzialità che essa contiene sotto il profilo socio-economico è l'elemento che bisogna attenzionare e sviluppare. Deve evidenziarsi, non la peculiarità della singola architettura, se pur importante, ma la forza del sistema, che può determinare una ricaduta economica possibile del bene culturale su attività di tipo turistico a cui l'area è naturalmente vocata, essa può essere programmata e realizzata con facilità senza aspettare l'intervento di nessun demiurgo e senza la, pur utile, realizzazione di un piano d'area o di settore. E' necessario che ogni piccola fabbrica riacquisti la propria funzione o la riconversione di questa, rivista e adeguata ai tempi. Va infine detto che tutto ciò deve essere assistito con lo stesso beneficio che un buon vino ha nella tavola, da una mentalità imprenditoriale che evidenzi più le risorse umane, che le campagne contributive che lo Stato e la Comunità Europea periodicamente bandiscono.
“Sviluppo possibile e sviluppo compatibile”, di Salvatore Tringali e Rosanna La Rosa.

Torna indietro

P.iva: 00897150892 - © testi e foto.