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La Cattedrale di Noto

Sito ufficiale: www.cattedraledinoto.it

LAVORI DI RICOSTRUZIONE E RESTAURO DELLA CHIESA DI S.NICOLO' DI NOTO

BREVE DESCRIZIONE

Il 13 marzo 1996 a Noto, città insignita  "capitale del barocco", crolla la Cattedrale dedicata a S. Nicolò.

L’incarico per la ricostruzione venne affidato dal Presidente della Regione Siciliana all’Arch. Salvatore Tringali (rappresentante del gruppo), al Prof. Antonino Giuffrè e all’Ing. Roberto De Benedictis.

Il Prof. Giuffrè, scomparso prematuramente, non ha potuto partecipare alla progettazione e alla direzione dei lavori, ma i suoi insegnamenti hanno costituito la base di riferimento su cui l’Arch. Tringali e l’Ing. De Benedictis hanno sviluppato il progetto di ricostruzione.

Quale ricostruzione ?

"Com’era e dov’era fu subito la richiesta della committenza e dell’intera comunità netina, orfana del suo simbolo principale", ci riassume l’architetto Salvatore Tringali (www.lct-architettura.it).

"La ricostruzione della Cattedrale, secondo le sue antiche forme e materiali, prima ancora che il restauro di un monumento,  ha rappresentato un atto di restauro urbano: restaurare l’immagine di Noto che proprio nella sua cupola aveva un insostituibile fulcro visivo e simbolico".

Il significato dell’intervento è racchiuso tutto in una definizione che del progetto è stata data: un "restauro migliorativo".

"Superando il concetto di pura conservazione", continua l’architetto, "si è partiti da ciò che era rimasto in piedi, riconoscendogli quelle qualità che potessero consentire alla Chiesa di resistere a terremoti di notevole entità e apportandovi le necessarie correzioni ai difetti riscontrati nell’antica fabbrica".

E’ stato compiuto quindi un percorso a ritroso verso la riappropriazione di tecniche e materiali, che nel Settecento facevano parte del sapere di ogni architetto e di ogni capomastro, ma che oggi sono andate in parte perdute.

In altre parole la ricostruzione della Cattedrale di Noto ha segnato la riapertura di un cantiere del Settecento alle soglie del terzo millennio, nel quale materiali millenari, come la pietra calcarea e la calce, si sono coniugati con altri più moderni ed innovativi, quali le fibre di carbonio, e dove le antiche tecniche sono state supportate dalle tecnologie più avanzate, come quella utilizzata per sostituire, nella navata sinistra, i pilastri non crollati, le cui sequenze sono ampiamente documentate nel sito www.cattedraledinoto.it .

La ricostruzione della Cattedrale costituisce oggi un esempio unico di costruzione di un monumento, interamente in muratura, in zona sismica.

La sua riapertura, segnerà, pertanto, un importante evento non solo per il mondo culturale, ma per l’intera comunità mondiale.

 

CRONOLOGIA ESSENZIALE DELLA CHIESA DI S.NICOLO' DI NOTO (S. TOBRINER)

1693                                 

La chiesa Madre di Noto e' costruita in forma di baracca sul pendio del Meti.

1694                                 

Inizio della costruzione della chiesa Madre.

1696                                 

La chiesa ancora si ritrova in baracca.

1697                                 

Si procede alla pavimentazione.

1703                                

Realizzazione del tetto, della porta maggiore e delle finestre.

6 giugno            

Benedizione e apertura della nuova chiesa.

1727       7 gennaio          

Terremoto che provoca gravi danni alla chiesa: crollo della porta maggiore.

Interventi di restauro su archi, pilastri e finestre non specificati, per i quali vengono lavorate pietre d'intaglio... in uniformita' degli altri.

1742                      

Acquisto di pietra rustica tufigna di chianche consimili all'altre di detta chiesa.Gli interventi di restauro sono documentati fino a questa data.

1745                                 

Inizia la costruzione di una nuova chiesa. Si ingiunge ai giurati di erogare le 50 onze annue spettanti alla chiesa per costruire e riparare l'edificio, e ai canonici di proseguire la costruzione della nuova chiesa.

1746                                 

Pagamenti ai pirriatori, mastri, muratori, manovali, fornitori di frumento e calce per la fabbrica della nuova chiesa, nuovamente principiata.

1753       25 maggio         

Relazione del Gagliardi sulle condizioni statiche e i difetti architettonici della vecchia chiesa e sulla necessita' di proseguire la nuova fabbrica.

1 ottobre     

I procuratori della chiesa si rivolgono al vescovo per la prosecuzione della fabbrica della nuova chiesa.

17 ottobre         

Risposta del vescovo che non autorizza la prosecuzione della nuova fabbrica, ma invita a restaurare l'esistente.

1765    (fino al 1769)       

sono registrati ingenti lavori che interessano: area presbiteriale, cappelle di S. Corrado e del SS. Sacramento, fianchi, pilastri, campanile di destra. In particolare nel 1765 e' documentata la costruzione di due pilastroni e degli archi.

1767                                 

Questa data e' incisa sulla quarta parasta, a partire dal prospetto, del fianco orientale della chiesa. Si registrano la costruzione delle cupole del SS. Sacramento e di S. Corrado e dei relativi lanternini e la realizzazione di un tavolato nel luogo sotto il campanile, presumibilmente quello di destra.

1768                                 

Data incisa sul pilastro angolare del primo ordine del campanile destro. Acquisto di chiodi per la forma della cubbula. E' possibile che si tratti della prima cupola.

1769                                 

Demolizione della chiesa esistente; da questo momento si officia in altre chiese e principalmente in quella di S. Carlo al Corso.

1770       aprile/maggio   

Si gettano le fondamenta della nuova facciata.

1771                                 

Viene costruita la scalinata.

1773                                 

Da questa data fino al 1775 si lavora al tetto; vengono acquistate 40.000 tegole.

1776                                 

Si lavora alla costruzione delle volte incannucciate della navata maggiore e dell'abside; vengono anche commissionate quattro porte nuove, e la riparazione della porta maggiore.

5 marzo             

La chiesa è gia' ... in una decente situazione di potervi officiare.Il vescovo concede l'autorizzazione a procedere alla sua benedizione.

21 giugno          

Acquisto dell'organo.

1778                                 

Vengono costruite le cupole delle navate laterali. Nello stesso anno si registrano anche pagamenti per le finestre.

1779                                

Il pontefice Pio VI vi rende privilegiato l'altare di S. Corrado.

1780   aprile                 

Replicate scosse terrestri.

Giugno              

Crollo della cupola e della copertura dell'abside.

1781                                 

Da questa data e fino al 1791 si registra l'acquisto di grandi quantita' di tegole, piu' di 55.700, che fa supporre interventi sulle coperture.

1789                       

Visita a Noto del Dufourny, che parla dell'intervento di Stefano Ittar avvenuto probabilmente prima del 1783

1796                                 

Vengono commissionate le quattro statue della facciata allo statuario catanese Giuseppe Orlando, soprintende l'architetto Bernardo Maria Labisi che da questo momento dirige i lavori. Da questa data e fino al 1818 si registra una nuova fase costruttiva: lavori alla cupola, alla facciata, ai campanili e finiture interne.

1811                                 

Pagamenti per fornitura di materiale da usare nella fabbrica della Chiesa e nella Cupola.

1812/13                            

Costruzione del sagrato e della scalinata.

1816                                 

La chiesa e' gia' completa di stucco. Si procede alla pavimentazione.

1818                                

Riapertura al culto della chiesa, terremoto che provoca lesioni alla cupola, per la quale redige un progetto di restauro il canonico Antonio Mazza.

1831/33                           

Costruzione di una nuova scalinata su progetto del Perito D. Bernardo Labisi.

1839/41                            

Si richiedono interventi urgenti di restauro alla cupola che minaccia rovina.

1844                                 

Delibera decurionale per l'abbattimento della gradinata, cui poi non si diede corso.

8 giugno            

Viene istituita la Diocesi di Noto, la chiesa Madre diventa Cattedrale.

1845                                 

Costruzione della Sacrestia.

1846/47                            

Abbassamento e pavimentazione delle strade laterali alla chiesa.

1848       11 gennaio        

Terremoto che causa: il crollo della cupola, del presbiterio, delle cappelle di S. Corrado e del SS. Sacramento, del transetto.

1849                                 

Tramezzatura della chiesa all'altezza dell'arco trionfale. Appalto per la costruzione dei tetti del transetto e del dammuso realino della navata maggiore in prossimità dell'arco trionfale.

1854                                 

Appalto per il prolungamento e la ricostruzione dell'area presbiteriale.

1855                                 

Appalto per la demolizione del tamburo e dei suoi quattro contrafforti.

1857   

Appalto per la ricostruzione del tamburo.

1860                                

Appalto per la ricostruzione della cupola.

1862                                 

La ricostruzione della cupola e' conclusa, si abbatte il tramezzo che divideva la parte presbiteriale dal resto della chiesa durante i lavori.

1871/72                            

Interventi di impermeabilizzazione; sostituzione del manto di piombo con intonaco idraulico.

1880                                 

Riparazioni alla parte centrale del tetto in prossimita' del prospetto.

1899                                 

Costruzione della cappella del SS. Sacramento.

1906                                 

Riparazioni effettuate a cura dell'arch. Francesco Cassone alla cappella del SS. Sacramento, alle vele della cupola, ai cupolini delle navate laterali, al tetto della navata centrale, all'esterno della cupola.

1910                                 

Imbiancatura della chiesa.

1950                                 

Interventi di manutenzione straordinaria: sostituzione della copertura originaria con solaio in calcestruzzo e inizio lavori di decorazione.

1959                                 

Fine dell'opera di abbellimento della chiesa.

1990       13 dicembre      

Terremoto di Santa Lucia.

1996    13 marzo       

Crollo della cupola, della navata maggiore e di quella orientale

 

CRONOLOGIA DEI LAVORI

13 Marzo 1996 

Crollano i quattro pilastri ed il pilone della navata destra, l’intera copertura della navata centrale e di quella destra, i due terzi del tamburo con la sovrastante cupola e l’intera lanterna, nonché la copertura del braccio destro del transetto.

Marzo 1996
Su disposizione delle Autorità Giudiziaria, si esegue il rilievo fotogrammetrico della superficie delle macerie crollate e di parte delle strutture residue della Chiesa.

Aprile-Ottobre 1996
Lavori di messa in sicurezza del campanile sinistro, con installazione del relativo sistema di monitoraggio strutturale.

Maggio 1996-Settembre 1997
Lavori di messa in sicurezza della porzione residua di cupola, con installazione del relativo sistema di monitoraggio strutturale. Nella prima fase di lavoro si è provveduto all’impianto del cantiere ed alle seguenti operazioni propedeutiche allo sgombero vero e proprio:

  1. realizzazione di una struttura di protezione della caduta dei sassi lungo il bordo interno dell’area rimasta scoperta, mediante una struttura in elementi tubolari metallici e tavole di legno;
  2. rimozione degli elementi murari pericolanti, previa accurata documentazione fotografica;
  3. realizzazione degli incatenamenti metallici di sicurezza nelle murature del transetto, in corrispondenza degli arconi residui sotto la cupola;
  4. recinzione e preparazione dell’area di stoccaggio dei materiali estratti, realizzata in luogo prossimo al sito della chiesa.

Settembre-Dicembre 1996
Lavori di messa in sicurezza della navata sinistra non crollata, con installazione con il relativo sistema di monitoraggio strutturale.

Gennaio-Settembre 1997
Lavori di sgombero delle macerie e connesse operazioni di numerazione e catalogazione dei blocchi crollati e relativo rilievo fotogrammetrico.

  • Durata complessiva dei lavori: dal 21.01.97 al 26.09.97
  • Giornate lavorative utili: n°170
  • Volume macerie rimosse: mc 3600
  • Superficie coperta delle macerie: mq 1.026 (7.000 mq circa su max 7 strati sovrapposti)
  • Volume giornaliero di macerie vagliate, esaminate e rimosse: 21 mc/giorno circa
  • Elementi numerati, catalogati e conservati in area di stoccaggio: n°5656
  • Costo dei lavori (compreso stoccaggio): € 387.493,48

Obiettivi dello sgombero:

  1. acquisire dati utili alla comprensione dei meccanismi e delle cause del crollo, attraverso la descrizione del tipo e della posizione degli elementi crollati;
  2. acquisire una conoscenza dettagliata delle caratteristiche costruttive della chiesa ante-crollo;
  3. consentire una eventuale riutilizzazione di una parte dei materiali recuperati.

Le operazioni di sgombero delle macerie sono state precedute da un rilievo topografico della superficie delle macerie, avvenuto in due fasi:

Prima fase : suddivisione dell’intera area occupata dai materiali crollati in n°114 sottocantieri quadrati di mt 3,00 x mt 3,00, dei cui vertici sono stati poi rilevate topograficamente le coordinate nello spazio, rapportate ad un sistema di riferimento interno della chiesa stessa. E’ stato inoltre sovrapposto un reticolo aereo fisso, costituito da una maglia quadrata con fili in nylon, per delimitare anche visivamente i sottocantieri.

Seconda fase : Rilievo topografico plano-altimetrico della superficie delimitante l’ammasso delle macerie e calcolo del loro volume.

Il protocollo seguito in cantiere, per le operazioni preliminari allo sgombero, è stato il seguente:

  • pulizia dei materiali crollati al fine del loro migliore riconoscimento anche nella ripresa fotografica, ed in particolare dei blocchi che dovevano essere cartellinati, catalogati e conservati nell’area di stoccaggio;
  • cartellinatura dei blocchi e dei materiali crollati ritenuti significativi per grado di integrità e per tipologia costruttiva, eseguita mediante apposizione di una tavoletta in legno riportante un numero progressivo e compilazione di apposita scheda contenente i dati essenziali dell’elemento catalogato, fra cui la presunta struttura di appartenenza prima del crollo. Tale riconoscimento è stato operato dal confronto di ciascun elemento crollato con gli elementi non crollati rimasti nella posizione originaria, mediante un abaco grafico e fotografico appositamente realizzato con i principali elementi architettonici dell’edificio.
  • ripresa fotografica dall’alto per ciascun sottocantiere, prima dello sgombero, mediante speciale asta a braccio con bolla sferica, su cui era installato un apparecchio di ripresa a telecomando. Tutte le fotografie, eseguite attraverso un codice messo a punto e standardizzato in cantiere, venivano esaminate dalla Direzione Lavori che autorizzava la rimozione delle macerie solo dopo aver accertato che ciascuna fotografia:
    • riportava in sovrimpressione la data della ripresa;
    • consentiva la leggibilità di tutti i numeri dei cartellini apposti sugli elementi catalogati;
    • consentiva la visibilità di tutti i numeri dei cartellini numerati posti ai quattro vertici del quadrato di sgombero;
    • non conteneva oggetti estranei al crollo, (attrezzi di lavoro degli operai);
    • consentiva la determinazione della posizione dell’apparecchio fotografico o, nota la geometria del sistema di ripresa, del suo punto di appoggio.

Dopo essere stato catalogato e fotografato, il materiale visibile sull’ammasso di macerie veniva caricato e rimosso secondo l’ordine dei sottocantieri di lavoro e per strati successivi dall’alto verso il basso.

Esso veniva così destinato:

  • in area di stoccaggio coperta, gli elementi riconosciuti (o riconoscibili in futuro), attraverso caricamento manuale su pallets e trasporto con autocarro (blocchi in pietra, elementi in c.a., ferro, ect.);
  • in area di stoccaggio, ordinato sul suolo, gli elementi di maggiori dimensioni e non caricabili su pallets (centine, travetti in c.a., tubolari metallici delle precedenti puntellature, etc.)
  • in chiesa (nel presbiterio) gli elementi di piccole dimensioni o facilmente deperibili (arredi sacri, elementi in ferro, legno, campioni di stucchi, lampadari, frammenti di vetrate, etc.)
  • in area di staccaggio, su suolo ed in cumuli, il materiale di rifiuto (piccole pietre informi, frammenti di canne o legno, malta, materiale polverizzato, etc.)

Procedendo alla rimozione dello strato successivo, tutte le operazioni di rilevamento topografico, catalogazione e ripresa fotografica sopra descritte, venivano ripetute particolarmente onerosa è stata la pulizia che si è dovuta fare a mano di tutti i blocchi (escluso quelli appartenenti alla superficie esterna) senza che venissero in nessun modo spostati prima di essere studiati, cartellinati e quindi fotografati nella loro posizione di crollo, in quanto si presentavano ricoperti da un consistente strato formato da molti frammenti di pietra e malta frantumata.

Le operazioni di sgombero hanno avuto bisogno, da parte dell’impresa, di un periodo iniziale di adattamento e di messa a punto di un lavoro nuovo, oltre che complesso e delicato. Tuttavia, dopo una fase di studio nella quale, come previsto, la produttività è stata piuttosto bassa, questa è andata via via crescendo, fino a triplicare.

Dicembre 1997-Aprile 1998
Ulteriori lavori urgenti per la eliminazione di parti pericolanti;

Dicembre 1997-Giugno 1998
Indagini e prove geognostiche e geotecniche;

Gennaio-Settembre 1998
Ricerca storico-archivistica;

Febbraio-Settembre 1998
Indagini sui materiali, sulle strutture e prove di consolidamento;

13 Marzo 1998
Presentazione del progetto di massima;

31 Dicembre 1998
Presentazione del progetto esecutivo;

19 Gennaio 1999
Approvazione del Progetto esecutivo;

09 Ottobre 1999
Consegna dei lavori all’impresa aggiudicataria;

03 Novembre 1999
Apertura del cantiere;

08 Gennaio 2000
Concreto inizio dei lavori;

17 Aprile 2000
Inizio delle operazioni di ricostruzione delle fondazioni e dei pilastri della navata destra;

24 Maggio 2002
Inizio delle operazioni di taglio e demolizione dei pilastri della navata sinistra;

18 Gennaio 2002
Inizio delle operazioni di ricostruzione degli archi trasversali e longitudinali della navata destra;

07 Febbraio 2003
Inizio delle operazioni di ricostruzione degli archi timpano della navata centrale e del sistema di copertura;

31 Luglio 2002
Inizio delle operazioni di ricostruzione dei cupolini della navata destra;

09 Luglio 2004
Inizio delle operazioni di ricostruzione dei piloni e del tamburo della cupola;

29 Aprile 2005
Inizio del restauro lapideo dei prospetti esterni;

06 Settembre 2005
Inizio delle operazioni di ricostruzione della cupola;

05 Aprile 2006
Inizio del restauro delle vetrate;

07 Aprile 2006
Inizio del restauro dei dipinti su tela;

23 Maggio 2006
Inizio del restauro delle cappelle laterali del Santissimo e di San Corrado;

14 Agosto 2006
Inizio del restauro degli argenti (opere mobili);

07 Settembre 2006
Inizio delle operazioni di ricostruzione della lanterna della cupola;

08 Settembre 2006
Inizio del restauro delle opere lignee;

14 Novembre 2006
Posa dell’ultima pietra;

21 Dicembre 2006
Inizio del restauro lapideo interno;

29 Dicembre 2006
Inizio del restauro della scalinata esterna;

26 Gennaio 2007
Inizio della realizzazione delle panche e della sede vescovile e del celebrante;

16 Aprile 2004
Inizio dei lavori di ripristino delle campane;

18 Giugno 2007
Riapertura della Cattedrale.

Progettisti e Direttori dei Lavori: ARCH. SALVATORE TRINGALI - ING. ROBERTO DE BENEDICTIS

DATI NUMERICI DELLA RICOSTRUZIONE

Muratura ricostruita                  25.000 metri cubi

Blocchi utilizzati                       150.000 in tutto

                                             81.000 per pilastri e fondazioni

                                             1.800 per la cupola con tagli stereometrici sulle quattro facce

                                             476 su misura per ogni arco – timpano

Costo totale                             25.000.000 di Euro

Durata dei lavori                       7 anni, circa

Operai impiegati                       50 al mese circa

Ore lavorative equivalenti           730.000

 Area intervento                       2.000 metri quadrati

 

REGESTO FOTOGRAFICO

Come era prima:

Crollo e fondazioni:

Pilastri Pilone DX:

Archi DX:

Taglio, Demolizione e Ricostruzione Pilastri SX:

Archi timpano:

Cupolini:

Copertura:

Tamburo e Cupola:

Volta Navata Centrale:

Interni ed Esterni:

 

Affreschi:      

 

 

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